CD HPC - Halfbreed (Hymen, 2008)

Il norvegese HPC esordisce su Hymen con una convincente prova di elettronica industriale contaminata, dove confluiscono sia dilatazioni ambientali che pulsazioni ritmiche di varia matrice. L'incipit "Womb" è preambolo con uno screziato dark-ambient che confluisce nel breakbeat cibernetico di scuola Architect dell'ottima "Dissociate", dove scure melodie dal mood post-idm nordamericano si ergono alle spalle del sinuoso movimento ritmico, creante un senso di movimento ondivago che rimanda ai giochi visivi dei cavi elettrici dell'artwork in copertina.
Il caos del soffocamento breakkato di "Empty eyes" tra samples cinematici apre al para-grime/dubstep di "Sleepwalker", che sembra compromesso fra Hyperdub e astrazioni glitch. HPC poi si ributta nell'aggressività operativa di "Machine", che è un perverso pezzo psy-trance elasticizzato a rallentatore, ottime le melodie e il possente insieme armonico. Nel delicato bozzetto di "Fond memories" si sentono influenze alla n5MD, "Tranquilliser" è una bassa battuta con elementi dubstep e piani-sequenza alla Displacer, la finale "Run" è una ferrea andatura rhythmic noise dal corollario FSOLiano."Halfbreed" è un disco che pur nelle sue sfaccettature non perde di organicità nelle sue progressioni movimentate. Esordio promettente per il futuro, da tenere d'occhio.

hymen-records

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